SIRIA – ( 14 Febbraio )

SIRIA, Arte, Barbarie Talebana
 

 

Vi ricordate i Talebani e i Buddha giganti di Bamiyan fatti saltare con la dinamite nel 2001? Nel nord della Siria, in mano ai fondamentalisti islamici sta accadendo esattamente lo stesso. E sempre per lo stesso motivo: le migliaia di combattenti fondamentalisti, in grande maggioranza stranieri (80 Paesi diversi, secondo un vescovo) finanziati e appoggiati da Arabia Saudita, Qatar, Usa e Turchia stanno nei ritagli di tempo dando vita a una lotta iconoclasta, contro “gli idoli”, cioè le opere d’arte.
marco tosatti

Vi ricordate i Talebani e i Buddha giganti di Bamiyan fatti saltare con la dinamite nel 2001? Nel nord della Siria, in mano ai fondamentalisti islamici sta accadendo esattamente lo stesso. E sempre per lo stesso motivo: le migliaia di combattenti fondamentalisti, in grande maggioranza stranieri (80 Paesi diversi, secondo un vescovo) finanziati e appoggiati da Arabia Saudita, Qatar, Usa e Turchia stanno nei ritagli di tempo dando vita a una lotta iconoclasta, contro “gli idoli”, cioè le opere d’arte. Lo denuncia l ’Indipendent, secondo cui i fondamentalisiti hanno cominciato a distruggere mosaici bizantini e statue romane e greche.  

A metà gennaio lo Stato Islamico dell’Iraq e del Lveante (Isis) un movimento vicino ad al Qaeda che controlla parte del nord-est della Siria ha fatto esplodere un mosaico bizantino del sesto secolo vicino a Raqqa. Il responsabile delle antichità di Raqqa, fuggito a Damasco, e che non ha voluto essere citato, ha dichiaratO. “E’ accaduto fra 12 e 15 giorni fa. Un uomo d’affari turco è venuto a Raqqa per cercare di comprarlo. Questo ha freso cosciente l’Isis della sua esistenza, sono venuti e l’hanno fatto esplodere. E’ completamente perso”.  

Altri siti distrutti dai fondamentalisti islamici includono i rilievi scolpiti a Shash Hamnda, un cimitero romano nella provincia di Aleppo. E sempre nella zona di Aleppo le statue scolpite sul fianco di una vallata ad al-Qatora sono state prese di mira con armi pesanti, e ridotte in frammenti. Uno specialista si è detto sicuro che se la guerra continua “avremo la distruzione di tutte le croci del primo cristianesimo, mosaici con figure mitologiche e migliaia di statue romane e greche”. Il mosaico distrutto a Raqqa era intatto, del periodo bizantino ma realizzato con tecniche romane.

Il testo completo si trova su:

http://www.lastampa.it/2014/02/14/blogs/san-pietro-e-dintorni/siria-arte-barbarie-talebana-HiXcVdnoBhDvOM4rr6i15K/pagina.html

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