Anche ieri nuova drammatica giornata di violenze in Siria. Un panorama che fa capire come il tentativo del mediatore internazionale Brahimi di instaurare una tregua tra esercito di Damasco e milizie degli insorti sia sempre più fragile. Intanto, sul fronte umanitario, mobilitazione dellOnu che, attraverso il Programma Alimentare Mondiale, sta portando aiuti per un milione e mezzo di profughi. Il servizio di Marina Calculli:
Bombardamenti pesantissimi hanno colpito ieri la città di Aleppo, divenuta ormai da molte settimane teatro principale della battaglia tra lesercito di Assad e i ribelli. Un raid aereo ha inflitto un duro colpo ai gruppi di opposizione ma ad essere bombardato è stato anche un quartiere residenziale dove diversi civili sono morti. Tra loro anche un bambino. E si combatte anche a Deir al-Zor, mentre nella capitale lesercito ha condotto unincursione casa per casa nel quartiere di al-Zahira. Intanto Assad ha concesso ieri la terza amnistia dallinizio delle rivolte, escludendo però i reati compiuti dai terroristi, una denominazione che lo stesso presidente applica indistintamente a tutti i membri dei gruppi ribelli. Le autorità di Damasco hanno definito poi perfettamente riuscita la missione di Lakhdar Brahimi, in Siria per chiedere una tregua. Ma Brahimi non ha ancora alcuna garanzia che il cessate il fuoco venga rispettato come previsto – a partire da venerdì, inizio delleid al-Ahda. ll bilancio delle vittime si è chiuso ieri con 150 morti. Cifre che fanno sorgere molti dubbi sulla possibilità che questa tregua possa davvero scattare.