16:33 – TUNISIA: AMNESTY, INTRAPRENDA LA STRADA DEI DIRITTI UMANI
Ai progressi nel campo dei diritti umani seguiti alle dimissioni del presidente Zine El Abidine Ben Ali si contrappongono gli arretramenti fatti segnare dallattuale governo, il cui impegno per le riforme appare dubbio. E questo il giudizio espresso da Amnesty International a un anno dallelezione dellAssemblea costituente nazionale tunisina. In un nuovo documento intitolato Un passo avanti, due passi indietro?, lorganizzazione esamina la situazione dei diritti umani in Tunisia dallottobre 2011, evidenzia alcune tendenze preoccupanti e sottopone una serie di raccomandazioni. Nei mesi successivi alluscita di scena di Ben Ali, il governo ad interim – constata Amnesty – aveva fatto importanti passi avanti sulla strada delle riforme, tra cui la ratifica di alcuni fondamentali trattati internazionali sui diritti umani. Le autorità avevano inoltre ordinato il rilascio dei prigionieri politici e di coscienza condannati prima della rivolta, introdotto nuove leggi sulla libertà di stampa e abrogato le norme che limitavano la creazione di associazioni. Il nuovo governo – osserva il rapporto – non ha dato seguito a queste iniziative e alcuni suoi passi indietro hanno gettato unombra sulla reale intenzione della Tunisia di proteggere i diritti umani. (segue)
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La Tunisia – afferma Hassiba Hadj Sahraoui, di Amnesty – è stata la culla degli straordinari eventi che hanno scosso la regione nel 2011. Pur riconoscendo che le autorità hanno preso misure per affrontare leredità di violazioni dei diritti umani, i passi avanti non sono stati abbastanza e ora vediamo preoccupanti segnali che mettono a rischio le riforme esistenti e altre di cui ci sarebbe urgente bisogno. Negli ultimi mesi sono aumentate le restrizioni alla libertà despressione; artisti, giornalisti, scrittori e altre persone critiche nei confronti del governo, sono stati perseguiti col pretesto di mantenere lordine pubblico e la morale pubblica. Le persone ferite durante la rivolta e le famiglie dei manifestanti uccisi attendono ancora giustizia e riparazione. Contro i manifestanti, che continuano a scendere in strada per esprimere insoddisfazione per la lentezza delle riforme, è stata usata forza eccessiva e non necessaria. Nellanno trascorso dallelezione dellAssemblea costituente, Amnesty ha ricevuto denunce di torture ed altri maltrattamenti, molte delle quali da parte di persone che hanno riferito di essere state picchiate nel corso delle manifestazioni, degli arresti e della detenzione. Il Paese è al bivio – conclude Sahraoui -. La Costituzione, che verrà definita nei prossimi mesi, è un test chiave per mostrare se la Tunisia punterà fermamente o meno sui diritti umani e sullo stato di diritto.
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