Siria: barili bomba su Aleppo, centinaia di morti. Kerry: “è una barbarie”


Il capo dellopposizione siriana Ahmad Jarba è volato ieri a Mosca per incontrare il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov. Ad Aleppo, invece, prosegue l’offensiva dell’aviazione del regime di Damasco contro i ribelli. Lanciati sulla città decine di barili di bombe, che hanno causato una vera e propria carneficina. Dura la reazione degli Stati Uniti. Sentiamo Marina Calculli:00:00:54:02
John Kerry condanna luso dei barili come una barbarie e ammonisce Damasco: “fermate questa pratica”. Più a ovest del paese invece, nei pressi di un famoso castello medievale, il cosiddetto Krak des Chevaliers, patrimonio dellUnesco, ribelli e lealisti si battono. La struttura, già danneggiata in passato, rischia di essere travolta come molti altri capolavori della Siria storica finiti sotto le macerie. Intanto ieri il capo dellopposizione siriana, Ahmad Jarba, è volato a Mosca per incontrare il ministro degli esteri del più forte alleato internazionale di Damasco. E necessario un governo di transizione, ha sottolineato Jarba, che si è detto disponibile a trattare sui suoi membri: sappiamo bene che i candidati devono essere approvati da entrambe le parti. E in attesa del secondo round dei negoziati di Ginevra il 10 febbraio, si riapre lipotesi di partecipazione dellIran. Secondo fonti diplomatiche russe, stavolta sarebbero proprio gli Stati Uniti a chiederlo.
Intanto il ministro degli Esteri di Teheran, Mohammed Zarif, ieri è intervenuto sulla guerra in Siria, sottolineando che se lArabia Saudita convincesse i jihadisti radicali a deporre le armi il governo iraniano si impegnerebbe in prima persona con il presidente Assad per una tregua e per la fine delle ostilità. Salvatore Sabatino ha chiesto a Paolo Branca, docente di Storia dei Paesi arabi e dellIslam allUniversità Cattolica di Milano, quanto questa strada potrebbe essere percorribile. Ascoltiamo:00:00:54:02
R. Deve essere percorsa assolutamente con il coinvolgimento dellIran, che è uno dei grandi partner ed è soprattutto la potenza regionale dellAsia centrale dal tempo dei greci. Quindi, nessun gioco in Asia centrale può essere fatto lasciando da parte lIran. Per fortuna, abbiamo un nuovo leader che ha carte molto più in regola del precedente e non approfittarne sarebbe un delitto.
D. Anche se quanto accaduto a “Ginevra 2” prima linvito rivolto a Teheran, poi il passo indietro dellOnu ha creato qualche imbarazzo
R. Siamo alle solite: non è stato invitato perché non gradito a qualcuno per altre questioni, tipo quella arabo-israeliana, ma non si può risolvere la questione siriana senza tener conto dellIran, alleato storico della dinastia degli Assad e vicino anche dal punto di vista religioso agli alawiti.