Sud Sudan. Domenica, Messa in suffragio di mons. Mazzolari, ad un anno dalla scomparsa
È trascorso un anno dalla scomparsa di mons. Cesare Mazzolari, vescovo di Rumbek, in Sud Sudan, deceduto improvvisamente il 16 luglio 2011 a causa di un malore, mentre celebrava la Santa Messa. Il suo ricordo è ancora molto vivo nella memoria dei fedeli, e non solo, che si preparano a commemorarlo, domenica prossima, 15 luglio, con una Messa solenne nel piazzale antistante la Cattedrale della Sacra Famiglia a Rumbek. La celebrazione si terrà alle 10 e sarà presieduta dallamministratore diocesano, padre Fernando Colombo; seguirà quindi una processione allinterno della Cattedrale fino alla tomba del compianto presule. Lì, verrà posta una targa commemorativa. Tutti i fedeli sono stati invitati a partecipare, mentre altre celebrazioni sono state organizzate, a livello locale, dalle singole parrocchie della diocesi. Mons. Mazzolari dice padre Colombo in unintervista rilasciata allemittente diocesana Radio Good News verrà ricordato per il suo impegno nellincoraggiare la crescita e lo sviluppo di tante iniziative a beneficio della Chiesa in Sud Sudan. Sarà difficile trovare una persona come lui continua padre Colombo ma la diocesi continuerà a pregare per la sua anima, per non dimenticare leredità di ottimismo e buona volontà lasciata da mons. Mazzolari. Nato il 9 febbraio 1937 a Brescia, il compianto presule era entrato nei Comboniani ed era stato ordinato sacerdote il 17 marzo 1962. Dopo un periodo negli Stati Uniti, a fianco dei minatori neri e messicani, nel 1981 era arrivato in Sudan, prima nella diocesi di Tombura, poi nell’arcidiocesi di Juba. Divenuto amministratore apostolico della diocesi di Rumbek nel 1990, lanno successivo aveva riavviato la missione di Yirol, la prima di una lunga serie. Tre anni più tardi, veniva catturato e tenuto in ostaggio per un giorno intero dai guerriglieri dellEsercito sudanese di liberazione popolare, gruppo armato indipendentista in lotta contro il governo di Khartoum. Il 6 gennaio 1999 Giovanni Paolo II lo aveva consacrato vescovo. La sua ultima missione era stata lindipendenza del Sud Sudan, proclamata il 9 luglio 2011: in quelloccasione, mons. Mazzolari aveva pronunciato il suo ultimo discorso, uninvocazione al Signore affinché desse al nuovo Stato, il 54.mo dellAfrica, il coraggio e la saggezza di lavorare in modo onesto, rendendolo in grado di lavorare insieme alle altre nazioni del mondo con sincera solidarietà. Signore, pianta nel profondo nelle nostre anime sudanesi pregava mons. Mazzolari – la consapevolezza che ciò che davvero conta per la nascita di una nuova nazione è che noi, come individui del popolo sudanese, faremo la nostra parte per il Paese. Non dovremo dunque chiederci cosa faranno gli altri per noi, ma cosa noi, sud sudanesi, faremo per il Sud Sudan, per provvedere alla nostra famiglia e al bene comune della nostra nazione. (A cura di Isabella Piro)
È trascorso un anno dalla scomparsa di mons. Cesare Mazzolari, vescovo di Rumbek, in Sud Sudan, deceduto improvvisamente il 16 luglio 2011 a causa di un malore, mentre celebrava la Santa Messa. Il suo ricordo è ancora molto vivo nella memoria dei fedeli, e non solo, che si preparano a commemorarlo, domenica prossima, 15 luglio, con una Messa solenne nel piazzale antistante la Cattedrale della Sacra Famiglia a Rumbek. La celebrazione si terrà alle 10 e sarà presieduta dallamministratore diocesano, padre Fernando Colombo; seguirà quindi una processione allinterno della Cattedrale fino alla tomba del compianto presule. Lì, verrà posta una targa commemorativa. Tutti i fedeli sono stati invitati a partecipare, mentre altre celebrazioni sono state organizzate, a livello locale, dalle singole parrocchie della diocesi. Mons. Mazzolari dice padre Colombo in unintervista rilasciata allemittente diocesana Radio Good News verrà ricordato per il suo impegno nellincoraggiare la crescita e lo sviluppo di tante iniziative a beneficio della Chiesa in Sud Sudan. Sarà difficile trovare una persona come lui continua padre Colombo ma la diocesi continuerà a pregare per la sua anima, per non dimenticare leredità di ottimismo e buona volontà lasciata da mons. Mazzolari. Nato il 9 febbraio 1937 a Brescia, il compianto presule era entrato nei Comboniani ed era stato ordinato sacerdote il 17 marzo 1962. Dopo un periodo negli Stati Uniti, a fianco dei minatori neri e messicani, nel 1981 era arrivato in Sudan, prima nella diocesi di Tombura, poi nell’arcidiocesi di Juba. Divenuto amministratore apostolico della diocesi di Rumbek nel 1990, lanno successivo aveva riavviato la missione di Yirol, la prima di una lunga serie. Tre anni più tardi, veniva catturato e tenuto in ostaggio per un giorno intero dai guerriglieri dellEsercito sudanese di liberazione popolare, gruppo armato indipendentista in lotta contro il governo di Khartoum. Il 6 gennaio 1999 Giovanni Paolo II lo aveva consacrato vescovo. La sua ultima missione era stata lindipendenza del Sud Sudan, proclamata il 9 luglio 2011: in quelloccasione, mons. Mazzolari aveva pronunciato il suo ultimo discorso, uninvocazione al Signore affinché desse al nuovo Stato, il 54.mo dellAfrica, il coraggio e la saggezza di lavorare in modo onesto, rendendolo in grado di lavorare insieme alle altre nazioni del mondo con sincera solidarietà. Signore, pianta nel profondo nelle nostre anime sudanesi pregava mons. Mazzolari – la consapevolezza che ciò che davvero conta per la nascita di una nuova nazione è che noi, come individui del popolo sudanese, faremo la nostra parte per il Paese. Non dovremo dunque chiederci cosa faranno gli altri per noi, ma cosa noi, sud sudanesi, faremo per il Sud Sudan, per provvedere alla nostra famiglia e al bene comune della nostra nazione. (A cura di Isabella Piro)
Il testo completo si trova su: