Meriam è libera, il video del rilascio
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La notizia è arrivata alla fine di una giornata convulsa e ricca di incertezze. In serata fonti accreditate a Khartum avevano fatto sapere ad Avvenire che Meriam sarebbe stata rilasciata su cauzione e sarebbe stata ospitata, di lì a poco, nella rappresentanza diplomatica americana. Il marito della 27enne, Daniel Wani, ha la cittadinanza statunitense e proprio verso gli Stati Uniti (attraverso il Sud Sudan) Meriam stava tentando di imbarcarsi al momento del fermo di martedì.
Per tutta la giornata di ieri si era sperato in un rilascio della donna. In mattinata lassociazione Sudan Change Now, secondo quanto riportato da Italians for Darfur, aveva riferito della liberazione di Meriam e di un suo trasferimento in un luogo sicuro da parte dei servizi segreti sudanesi. Anche altre fonti di stampa avevano dato per avvenuta la scarcerazione. La notizia però è stata poi smentita ad Avvenire da Mohaned Elnout, a capo del collegio di difesa della donna, fino allannuncio del rilascio in serata.
Mercoledì il ministero degli Esteri sudanese ha convocato gli ambasciatori degli Stati Uniti e del Sud Sudan. I diplomatici di Juba hanno ammesso di aver consegnato a Meriam il «documento di viaggio di emergenza» con il quale la donna intendeva imbarcarsi per il Sud Sudan. Le autorità di Khartum hanno condannato il tentativo di Washington di facilitare la partenza di Meriam, considerandolo una violazione delle leggi sudanesi sullimmigrazione. Il portavoce del ministro degli Esteri, Abu Bakr al-Sideeg, ha detto che Meriam avrà la piena libertà di viaggiare nel momento in cui seguirà le dovute procedure legali e avrà i documenti di identificazione in regola. Secondo al-Sideeg, a Meriam non poteva essere rilasciato il «documento di viaggio di emergenza» da parte dellambasciata sud sudanese, in quanto non è cittadina del Sud Sudan, Paese di cui è invece originario il marito.
Anche il ministro dellInformazione, Ahmed Bilal Osman, ha sottolineato che, per espatriare, Meriam avrebbe dovuto utilizzare un passaporto rilasciato da Khartum. «Il problema è tutto qui ha osservato il ministro ha usato un documento straniero per viaggiare, e tutto ciò è illegale». Poi lo stesso ministro ha aggiunto: «Sono sicuro che le cose si chiariranno, otterrà il passaporto e allora potrà viaggiare senza problemi».
Il problema è evidentemente anche politico, vista lenorme pressione internazionale che il regime di Khartum ha dovuto sin qui fronteggiare sulla vicenda. Cè chi ritiene, anche alla luce degli ultimi sviluppi, che la questione potrà chiudersi presto, forse già domenica, e che le autorità sudanesi stanno già preparando per Meriam il passaporto necessario per lespatrio. Ma cè anche chi ricorda che per aver infranto le leggi sullimmigrazione la donna rischia un nuovo processo e fino a sette anni di carcere. Forse unesagerazione: ma mentre Meriam è di nuovo libera, si apre di fatto una nuova, delicata fase, in questa lunga partita diplomatica.
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/Meriam libera nellambasciata Usa.aspx