TURCHIA: PATRIARCATO ECUMENICO, FASE INIZIALE MA SI PROCEDE CON SPERANZA
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Un documento di 18 pagine in cui il Patriarcato ecumenico chiede piena libertà per le minoranze non musulmane in Turchia. E stato consegnato ieri mattina personalmente dal Patriarca ecumenico Bartolomeo I al termine di unaudizione durata unora con i membri della Commissione parlamentare che stanno lavorando alla revisione della Costituzione turca. Per il momento, il documento non si può diffondere perché è allo studio della Commissione, dicono al Sir oggi fonti del patriarcato ecumenico che si definiscono comunque chiaramente soddisfatti perché è stata la prima volta che il patriarca è stato invitato dal parlamento di Ankara a presentare le sue proposte. La revisione costituzionale – spiegano ancora dal patriarcato – è in una fase ancora iniziale e la speranza è che si possa essere ancora convocati e soprattutto leggere la bozza prima che venga approvata. Per la prima volta nella storia della Repubblica – ha detto il Patriarca ecumenico ai giornalisti uscendo dallaudizione – le minoranze in Turchia hanno ricevuto invito formale ad esprimere le loro proposte sulla bozza della nuova Costituzione. Purtroppo, sono state compiute ingiustizie ai danni delle minoranze in Turchia ma ora sono state riconosciute è una nuova Turchia sta nascendo. Lasciamo questo incontro con speranza e siamo estremamente grati.
Un documento di 18 pagine in cui il Patriarcato ecumenico chiede piena libertà per le minoranze non musulmane in Turchia. E stato consegnato ieri mattina personalmente dal Patriarca ecumenico Bartolomeo I al termine di unaudizione durata unora con i membri della Commissione parlamentare che stanno lavorando alla revisione della Costituzione turca. Per il momento, il documento non si può diffondere perché è allo studio della Commissione, dicono al Sir oggi fonti del patriarcato ecumenico che si definiscono comunque chiaramente soddisfatti perché è stata la prima volta che il patriarca è stato invitato dal parlamento di Ankara a presentare le sue proposte. La revisione costituzionale – spiegano ancora dal patriarcato – è in una fase ancora iniziale e la speranza è che si possa essere ancora convocati e soprattutto leggere la bozza prima che venga approvata. Per la prima volta nella storia della Repubblica – ha detto il Patriarca ecumenico ai giornalisti uscendo dallaudizione – le minoranze in Turchia hanno ricevuto invito formale ad esprimere le loro proposte sulla bozza della nuova Costituzione. Purtroppo, sono state compiute ingiustizie ai danni delle minoranze in Turchia ma ora sono state riconosciute è una nuova Turchia sta nascendo. Lasciamo questo incontro con speranza e siamo estremamente grati.
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Gratitudine viene espressa anche nel comunicato ufficiale diffuso dal Patriarcato in cui si afferma che durante laudizione il patriarca ha potuto parlare dei problemi delle minoranze religiose in Turchia chiedendo quindi il rispetto dei diritti umani, e soprattutto la libertà di religione, di coscienza e di istruzione. Nel documento di 18 pagine, si sottolinea lesigenza che le minoranze siano riconosciute come cittadini a pieno titolo del paese così da superare le discriminazioni e le ingiustizie del passato. Il Patriarca era accompagnato da un team del patriarcato: tra i membri della delegazione, cera anche Emre Öktem, professore di diritto, che ha suggerito che la nuova costituzione faccia riferimento al Trattato di Losanna, firmato il 24 luglio 1923, in cui sono state definite le relazioni dello Stato turco con le religioni non musulmane e in cui vengono garantite i diritti delle comunità cristiane nel paese. Tra le richieste contenute del documento del Patriarcato, spicca la riapertura della Scuola teologica di Halki, che fino alla sua chiusura avvenuta nel 1971 per ordine delle autorità turche era la principale scuola di teologia del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Numerosi studiosi ortodossi, teologi, preti e vescovi nonché molti patriarchi hanno studiato ad Halki, compresi lo stesso Patriarca Bartolomeo e i suoi predecessori: i Patriarchi Demetrius, Athenagoras, and Maximus V.
Gratitudine viene espressa anche nel comunicato ufficiale diffuso dal Patriarcato in cui si afferma che durante laudizione il patriarca ha potuto parlare dei problemi delle minoranze religiose in Turchia chiedendo quindi il rispetto dei diritti umani, e soprattutto la libertà di religione, di coscienza e di istruzione. Nel documento di 18 pagine, si sottolinea lesigenza che le minoranze siano riconosciute come cittadini a pieno titolo del paese così da superare le discriminazioni e le ingiustizie del passato. Il Patriarca era accompagnato da un team del patriarcato: tra i membri della delegazione, cera anche Emre Öktem, professore di diritto, che ha suggerito che la nuova costituzione faccia riferimento al Trattato di Losanna, firmato il 24 luglio 1923, in cui sono state definite le relazioni dello Stato turco con le religioni non musulmane e in cui vengono garantite i diritti delle comunità cristiane nel paese. Tra le richieste contenute del documento del Patriarcato, spicca la riapertura della Scuola teologica di Halki, che fino alla sua chiusura avvenuta nel 1971 per ordine delle autorità turche era la principale scuola di teologia del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Numerosi studiosi ortodossi, teologi, preti e vescovi nonché molti patriarchi hanno studiato ad Halki, compresi lo stesso Patriarca Bartolomeo e i suoi predecessori: i Patriarchi Demetrius, Athenagoras, and Maximus V.
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