VATICANO/PALESTINA – ( 18 Ottobre )

Il Papa e il presidente palestinese Abbas: Decisioni coraggiose per la pace!

Terrasanta.net | 18 ottobre 2013

Mahmoud Abbas e Papa Francesco.

(Roma/e.p.) – Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco ieri mattina, 17 ottobre, in Vaticano. In un comunicato diffuso dopo l’incontro, la Santa Sede rileva che nel corso dei colloqui, definiti cordiali, si è fatto particolare riferimento alla ripresa dei negoziati tra israeliani e palestinesi.

I vertici della Santa Sede e dello Stato di Palestina hanno espresso la speranza che il processo di pace «produca i frutti desiderati per trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente». Si è auspicato che le parti prendano «con determinazione decisioni coraggiose a favore della pace con il sostegno della comunità internazionale».

Soffermandosi su altri temi, si è manifestata una «grave preoccupazione» per la Siria. L’auspicio comune è che «alla logica della violenza subentri quanto prima quella del dialogo e della riconciliazione». Riguardo alle relazioni tra Santa Sede e Palestina il comunicato spiega che c’è «soddisfazione per i progressi fatti nell’ elaborazione di un accordo globale su alcuni aspetti essenziali della vita e dell’ attività della Chiesa cattolica in Palestina».

Già il mese scorso, i membri della commissione bilaterale tra Santa Sede e Stato di Palestina avevano espresso «grande soddisfazione» per i progressi compiuti al fine di dare un inquadramento giuridico alle istituzioni cattoliche sul suolo palestinese.

Il Papa e il presidente Abbas hanno anche discusso della situazione delle comunità cristiane nei Territori Palestinesi e, più in generale, in Medio Oriente, «rilevando il contributo significativo che esse offrono al bene comune della società».

Oltre al Papa, il presidente Abbas ha incontrato l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per il rapporti con gli Stati.

Il leader palestinese è in Europa questa settimana per cercare di ottenere maggiori pressioni internazionali su Israele, affinché blocchi la crescita degli insediamenti (in Cisgiordania), condizione considerata essenziale per la pace nella regione.

I negoziati in corso sono circondati dal massimo riserbo e non si sa quali progressi siano stati compiuti. Solo il segretario di Stato americano, John Kerry, è autorizzato a parlarne in pubblico. Gli addetti ai lavori riferiscono però ufficiosamente che si è fatta ben poca strada. Non si prevedono svolte imminenti, e le due parti si rimpallano la responsabilità dello stallo.

Giovedì, Abbas ha dichiarato alla tivù palestinese che sta pensando di rivolgersi al Consiglio di sicurezza dell’Onu per le continue violazioni contro le proprietà palestinesi e per i ripetuti casi di violenza da parte dei coloni israeliani nei Territori. Un simile passo rappresenterebbe un venir meno alle condizioni poste nei negoziati, in base alle quali il governo palestinese si sarebbe impegnato a non rivolgersi a organismi internazionali contro Israele finché le trattative sono in corso.

Secondo il quotidiano israeliano Maariv, Abbas resta comunque determinato a continuare i negoziati, anche se riferirà ai leader europei che fin qui non ci sono progressi significativi.

 

Il testo completo si trova su:

http://www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp?wi_number=5622&wi_codseq=  &language=it

 

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