LIBIA – (20 Settembre)

Mons. Martinelli: ottimismo e voglia di ricominciare nel popolo libico

Ritornato in Libia, il vicario apostolico di Tripoli descrive l’euforia della capitale liberata dai ribelli. Riprende la vita della comunità cattolica dopo mesi di bombardamenti. Violenti scontri fra insorti e lealisti a Sirte, Bani Walid e Sebha, ultime roccaforti di Gheddafi.

Tripoli (AsiaNews) – “A Tripoli si respira un’aria di ottimismo, voglia di ricominciare e di riconciliarsi”. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, da pochi giorni rientrato in Libia, dopo un soggiorno in Italia per motivi di salute.

“Arrivando in città ho visto gente in festa”, racconta il prelato. Egli sottolinea la rinnovata speranza della popolazione in ogni settore, dopo 40 anni di dittatura e la devastazione provocata da oltre 6 mesi di guerra. “Per le strade si vedono persone che parlano di tutto – continua – è un segno che non hanno più paura”.

Anche la piccola comunità cattolica di Tripoli ha ripreso le proprie attività. “Terminati i bombardamenti, i cattolici stanno ritornando – spiega mons. Martinelli – questa settimana abbiamo riattivato il servizio liturgico nella chiesa del vicariato, animato dai migranti filippini”. Impiegati negli ospedali come infermieri e medici, la comunità filippina è l’unica che ha garantito la presenza e la testimonianza dei cattolici fra i libici nonostante le bombe e i combattimenti. Il prelato è fiducioso che di qui a pochi mesi anche il resto dei cattolici farà ritorno in Libia.

Intanto, continua la guerra contro Gheddafi. Da giorni si registrano violenti combattimenti a Sirte, Bani Walid e Sebha, ultime roccaforti del rais che a tutt’oggi rifiuta di arrendersi. Gli scontri duri fra ribelli e lealisti stanno provocando morti e feriti fra la popolazione, rifornita solo tramite aiuti paracadutati da aerei ed elicotteri Nato. Oggi Moussa Ibrahim, portavoce del regime, ha annunciato che a Bani Walid le truppe lealiste hanno catturato 17 mercenari, che egli ha definito come ‘esperti tecnici’ francesi e britannici. Moussa ha aggiunto che essi saranno in seguito mostrati in tv, senza però fornire altri dettagli.

La situazione di instabilità, non blocca però le trattative diplomatiche per il pieno riconoscimento del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) all’interno della comunità internazionale. Domani, il Cnt rappresenterà la Libia alla 66ma Assemblea generale Onu, la prima dopo la caduta del rais. A margine dell’Assemblea, i rappresentanti del Cnt hanno incontrato oggi le rappresentanze di Inghilterra, Francia, Italia e Usa, per discutere il futuro della Libia e il rinnovo degli accordi economici, fra cui il trattato di amicizia con l’Italia. (S.C.)


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