Sacerdote a Kuala Lumpur: Pastorale e dialogo interreligioso, ecco le sfide del neo vescovo
Per p. Lawrence Andrew, direttore di Herald Malaysia, il nuovo prelato è una persona molto brava e competente. Egli ha già sottolineato limportanza del dialogo fra fedi, in un periodo di tensione interconfessionale. La libertà religiosa è sotto attacco e in pericolo. E la visione dellislam sunnita si fa sempre più radicale.
Kuala Lumpur (AsiaNews) – Il nuovo arcivescovo di Kuala Lumpur è “una persona davvero molto brava e competente” che dovrà fare attenzione – come ha già sottolineato – alla “cura pastorale” della comunità, ma soprattutto “al dialogo interreligioso con le diverse fedi”. È quanto dice ad AsiaNews p. Lawrence Andrew, direttore del giornale cattolico Herald Malaysia, figura autorevole della comunità cattolica malaysiana, commentando la nomina di p. Julian Leow Beng Kim alla guida dell’arcidiocesi della capitale. Egli succede a mons. Tan Sri Murphy Pakiam, che il 6 dicembre 2013 si è dimesso per raggiunti limiti di età dopo aver guidato l’arcidiocesi per dieci anni. Il neo vescovo è nato il 3 gennaio 1964 a Seremban; completati gli studi filosofici e teologici nel Seminario maggiore di Penang, è stato ordinato sacerdote il 20 aprile 2002 per l’arcidiocesi di Kuala Lumpur. Di etnia cinese, ha compiuto studi a Roma e ricoperto la carica di Decano degli Studi e Formatore nel Seminario Maggiore di Penang.
“Il nuovo vescovo è una personalità di primo piano” sottolinea p. Lawrence, che ha già posto l’accento già nelle ore successive alla sua nomina “all’importanza del dialogo interreligioso”, uno degli aspetti “ai quali dovrà far fronte e sui quali dovrà insistere”. “Egli dovrà essere aperto al dialogo” aggiunge il sacerdote e “questi primi passi vanno nella giusta direzione. È un uomo prudente, che ascolta le persone e questo sta a significare che è pronto ad affrontare il suo nuovo compito, in modo serio e costruttivo, per costruire una nazione e persone di fede”.
L’accento sul dialogo interreligioso posto dal neo vescovo e rilanciato da p. Lawrence Andrew giunge in un periodo delicato per la storia della comunità cristiana in Malaysia, da tempo vittima di attacchi mirati che hanno portato al rogo di chiese, alla profanazione di tombe cristiane e al sequestro di 300 Bibbie nel gennaio scorso. Dietro le violenze, lo scontro sull’uso della parola “Allah” per definire il Dio cristiano, che da annosa battaglia legale fra il governo di Kuala Lumpur e il settimanale cattolico Herald Malaysia si è trasformata ormai in una controversia nazionale.
Protagonista e strenuo difensore di questa battaglia è proprio p. Lawrence, che da tempo lancia l’allarme per il “progressivo attacco” alla libertà religiosa in Malaysia, vittima di una “riduzione sempre più marcata” per mano delle autorità. “Confermo quanto già detto – sottolinea ad AsiaNews – la libertà religiosa è in pericolo” ed è questo uno dei temi che dovrà affrontare il nuovo arcivescovo, il quale però sulla vicenda “Allah” non intende – per ora – pronunciarsi con dichiarazioni pubbliche.
La battaglia legale continua, racconta il sacerdote malaysiano, nel contesto di una controversia che da “caso particolare legato all’Herald Malaysia è diventata una vicenda generale” che ha investito l’intera società e il Paese. In Malaysia, spiega p. Lawrence, si assiste ad una progressiva “polarizzazione” della politica e della società su base nazionalista e religiosa; vi è un tentativo sempre più forte di “far coincidere l’appartenenza etnica Malay con l’elemento religioso islamico”, a discapito delle minoranze. Del resto la radicalizzazione dell’islam sunnita che è maggioranza nel Paese, conclude il sacerdote, è una tendenza che si registra non solo in Malaysia, ma in tutto il Medio oriente e con particolare vigore in Siria e Iraq.
In Malaysia, nazione di oltre 28 milioni di abitanti in larga maggioranza musulmani (60%), i cristiani sono la terza confessione religiosa (dietro ai buddisti) con un numero di fedeli superiore ai 2,6 milioni; la pubblicazione di un dizionario latino-malese vecchio di 400 anni dimostra come, sin dall’inizio, il termine “Allah” era usato per definire Dio nella Bibbia in lingua locale. Su una popolazione di oltre 11 milioni di persone, i cattolici di Kuala Lumpur sono oltre 180mila; i sacerdoti sono 55, i religiosi 154, mentre vi è un solo diacono permanente.
Il testo completo si trova su:
http://www.asianews.it/notizie-it/Sacerdote-a-Kuala-Lumpur:-Pastorale-e-dialogo-interreligioso,-ecco-le-sfide-del-neo-vescovo-31538.html